La traduzione di questa importante e non semplice opera di Grant all’interno di un’opportuna collana dedicata all’idea di una nuova filosofia della natura può avere un effetto propulsivo nel dibattito italiano, in almeno tre sensi, che credo intercettino anche i tre principali pregi del testo. Se il primo è più strettamente inerente alla discussione dell’insieme della filosofia schellinghiana, il secondo ... Continua a leggere »
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49. Recensione a: Alberto Giovanni Biuso, Aión. Teoria generale del tempo, Villaggio Maori Edizioni, Catania 2016, pp. 132. (Pietro Ingallina)
Fatto tanto singolare quanto visibile anche alla lettura di un occhio distratto, è il ricorrere che apre e chiude un classico quale Essere e tempo. Infatti, nella prima pagina, subito sotto il brano tratto dal Sofista di Platone, Heidegger vi attesta con programmatica risolutezza la necessità di interpretare il «tempo come orizzonte possibile di ogni comprensione dell’essere in generale» (M. ... Continua a leggere »
35. Recensione a: Renato Curcio, L’IMPERO VIRTUALE. Colonizzazione dell’immaginario e controllo sociale, Sensibili alle foglie, Roma, 2015, pp. 112. (Alberto G. Biuso)
l di là di ogni contrapposizione tra ‘apocalittici’ e ‘integrati’, l’analisi che questo libro dedica alle dinamiche più profonde delle società contemporanee e dei loro strumenti di controllo si avvale di alcuni dispositivi concettuali che di tali processi rivelano con chiarezza significati, origini e sviluppi. Internet è, infatti, tante e diverse cose: «Uno sviluppo del capitalismo globale, una tecnologia innovatrice, ... Continua a leggere »
33. Recensione a: Francesco Orilia, Filosofia del tempo. Il dibattito contemporaneo, Carocci, Roma, 2012, pp. 150. (Alberto Giovanni Biuso)
«(DT) Definizione del Tempo. Il tempo è un sistema di elementi tali che (I) tra essi intercorrono relazioni quali ‘prima’ e ‘dopo’, che chiamiamo B-relazioni; e (II) ad essi sono attribuibili proprietà quali presentezza, passatezza e futurità, o, meno cacofonicamente, ‘passato’, ‘presente’ e ‘futuro’ che chiamiamo A-proprietà. Questi elementi li chiamiamo temporali proprio in quanto sono connessi tra loro da ... Continua a leggere »
31. Recensione a: Martin Heidegger, Quaderni neri 1931-1938 (Riflessioni II-VI), a cura di P. Trawny, trad. di A. Iadicicco, Bompiani, Milano, 2015, pp. X-704. (Alberto Giovanni Biuso)
Con il loro stile così diverso dalle opere e dalle lezioni ma anche così identico nella stessa insistenza sul domandare, i Quaderni neri 1931-1938 di Martin Heidegger costituiscono un affresco filosofico che affronta una varietà imponente di temi. Sin dall’inizio viene detto che non si tratta di enunciati o aforismi e neppure di appunti in vista di un sistema ma ... Continua a leggere »
29. Recensione a: Maurizio Ferraris, Mobilitazione totale, Laterza, Roma-Bari, 2015, pp. 109. (Giovanni Tateo)
Chiunque sia dotato di ARMI, acronimo che Maurizio Ferraris usa per riferirsi agli Apparecchi di Registrazione e Mobilitazione dell’Intenzionalità, quali smartphone e tablet, sperimenta il peso della rintracciabilità in qualsiasi momento della giornata, rinunciando in parte alla propria vita privata e cedendo spazi solitamente dedicati al riposo, eppure la metà della popolazione mondiale continua a far parte della rete. Chi ... Continua a leggere »
23. Recensione a: Francesco Ferrari, Religione e religiosità. Germanicità, ebraismo, mistica nell’opera predialogica di Martin Buber, Mimesis, Milano, 2014, pp. 364 (Daniele Nuccilli)
Religione e religiosità sono i termini di una polarità luminescente nell’eclettico – e a volte anche rapsodico – percorso di pensiero del Buber predialogico. Attorno ad esse ruotano le diverse coppie oppositive che scandiscono il procedere dicotomico della fase germinale della speculazione del filosofo viennese. Merito della monografia di Francesco Ferrari è quello di costruire una cartografia della pagina buberiana, ... Continua a leggere »
21. Recensione a: Dominique Pradelle, Généalogie de la raison. Essai sur l’historicité du sujet transcendantal de Kant à Heidegger, PUF (Collection Épiméthée), Paris, 2013, pp. 458 (Roberto Terzi)
La questione della storicità riveste uno statuto al tempo stesso centrale e ambiguo nella storia della fenomenologia. La severa condanna dello storicismo in nome dell’ideale della filosofia come scienza rigorosa pronunciata da Husserl nel 1911, così come il carattere minaccioso del problema della storia per una fenomenologia che ambisce ad essere trascendentale ed eidetica, sembravano precludere ogni relazione costruttiva tra ... Continua a leggere »
16. Recensione a: Alberto Giovanni Biuso, La mente temporale. Corpo Mondo Artificio, Carocci, Roma, 2009, pp. 272. (Lucrezia Fava)
Nella definizione heideggeriana dell’umano come Dasein, come “esser-ci”, la filosofia trova forse il riferimento più autentico a se stessa, al suo luogo proprio o d’origine. In quanto ente che ha da manifestare o presentare l’essere, ovvero ha da esserci, all’umano appartiene la comprensione dell’essere. O, meglio – premesso che con “esistenza” Heidegger indica il modo d’essere dell’ente che, essendoci, si ... Continua a leggere »
Abstract Zanfi
Questo saggio racconta una storia in gran parte dimenticata: quella dei rapporti di Bergson con la filosofia tedesca del suo tempo. Da L’evoluzione creatrice (1907) a Le due fonti della morale e della religione (1932) Bergson ridefinisce profondamente la propria filosofia, arricchendola di nuovi temi antropologici nei quali sono riconoscibili gli echi del dibattito tedesco sulla filosofia della vita. Attraverso ... Continua a leggere »