lunedì , 2 ottobre 2023
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Archivio della categoria: Recensioni

46. Recensione a: Enzo Melandri, I generi letterari e la loro origine, Quodlibet, Macerata 2014, pp. 104. (Anna Di Somma)

Il breve testo di Enzo Melandri, I generi letterari e la loro origine, edito da Quodlibet nel 2014 con la prefazione di Giorgio Agamben Al di là dei generi letterari (pp. 9-14), è pubblicato per la prima volta nel 1980 in “Lingua e stile” (XV, 1980, 3, pp. 391-431) dodici anni dopo il capolavoro La linea e il circolo (1968) ... Continua a leggere »

45. Recensione a: Thomas Ligotti, La cospirazione contro la razza umana, trad. it. di Luca Fusari, Il Saggiatore, Milano 2016, pp. 214. (Alberto G. Biuso)

Thomas Ligotti non è un filosofo. È un narratore dell’orrore soprannaturale. Sulla linea tracciata da Edgar A. Poe e H.P. Lovercraft, i suoi racconti fanno vedere e sentire l’assurdità che dimora nel quotidiano come la linfa dentro una foglia. Questo libro però non è un racconto, non è un romanzo, è una estrema meditazione sul fatto che – contrariamente a ... Continua a leggere »

44. Recensione a: Edoardo Fugali, Corpo, il Mulino, Bologna 2016, pp. 224. (Alberto Giovanni Biuso)

Siamo corpotempo, siamo finitudine e passione, siamo bisogno e azione, siamo trasformazione e costanza. La Grecità arcaica comprese bene questa complessità e la espresse nelle forme del mito, dell’epica, della riflessione filosofica. In Omero è «documentabile la presenza di un concetto unitario del sé, sia pure distribuito in una molteplicità di istanze. Il soggetto incorporato è infatti dotato di una ... Continua a leggere »

43. Recensione a: Alex Pagliardini, Il sintomo di Lacan. Dieci incontri con il reale, Galaad Edizioni, Giulianova, 2016, pp. 382. (Silvia Vizzardelli)

Tra i lettori e interpreti di Lacan è diffusa una tentazione: quella di decifrare la sua parola. Posti di fronte alla straordinaria complessità del suo insegnamento, a essere perlopiù solleticata è la smania della disambiguazione. In alcuni si sente proprio quel gusto della trovata, della chiave che consente di sciogliere l’enigma. L’ultimo libro di Alex Pagliardini, Il sintomo di Lacan ... Continua a leggere »

42. Recensione a: Vincenzo Bochicchio, Percezione, Guida, Napoli 2013, pp. 228. (Alberto G. Biuso)

Uno degli elementi più importanti del sapere filosofico è che ogni suo specifico problema riflette tutti gli altri. Non è possibile, ad esempio, praticare l’indagine sulla conoscenza al di fuori di una precisa concezione dell’essere, né – di converso – l’ontologia è separabile dalla gnoseologia. Il tema della percezione è particolarmente adatto a comprendere la profonda unità della filosofia poiché ... Continua a leggere »

41. Recensione a: Karl Jaspers, Della verità. Logica filosofica, a cura di Diego D’Angelo, Bompiani, Milano, 2015, pp. LXVI + 2218. (Ludovica Neri)

A circa settant’anni di distanza dalla pubblicazione della seconda grande opera di Karl Jaspers, Von der Wahrheit (1947), compare oggi, con il titolo Della verità, la sua traduzione italiana, a cura di Diego D’Angelo e con testo tedesco a fronte. Dopo Filosofia (1932) e i cicli di lezioni Ragione ed esistenza (1935) e La filosofia dell’esistenza (1938), Jaspers si dedicò, ... Continua a leggere »

40. Recensione a: Antony A. Long, La mente, l’anima, il corpo. Modelli greci, trad. it. di Mauro Bonazzi, Einaudi, Torino, 2016, pp. XII-152. (Alberto G. Biuso)

L’origine, la genealogia, la pluralità di significati che i concetti di mente e di sé possiedono nelle lingue europee sono il frutto del modo in cui i Greci elaborarono l’indagine sull’umano. Conoscere se stessi – la nostra natura, le sue possibilità e i suoi limiti – è assai più difficile di quanto il successo della formula delfica tenda a nascondere. ... Continua a leggere »

39. Recensione a: Rocco Ronchi, Gilles Deleuze. Credere nel reale, Feltrinelli, Milano, 2015, pp. 144. (Pietro Terzi)

Fra i grandi della sua generazione, Deleuze più di tutti è stato oggetto, in vita e in morte, di un asfissiante culto delle reliquie. Non è raro che la creatività linguistica e concettuale di un autore diventi canone per i suoi allievi e continuatori. L’instaurazione delle ortodossie filosofiche ha un decorso piuttosto noto: un movimento di pensiero viene cristallizzato nei ... Continua a leggere »

38. Recensione a: Roberto Marchesini, Etologia Filosofica. Alla ricerca della soggettività animale, Postfazione di Felice Cimatti, Mimesis, Milano-Udine, 2016, pp. 121. (Lucia Zaietta)

Il tema dell’animalità – l’indagine su ciò che contraddistingue l’essere animale – sta acquisendo un ampio spazio nella filosofia contemporanea. In particolare, accanto agli studi esclusivamente etici che a partire dagli anni ’70 si interrogano su quali diritti estendere e a quali animali, si assiste a un crescente numero di approcci che s’installano su un campo eminentemente teoretico e che, ... Continua a leggere »

37. Recensione a: Craig Callender (ed. by), The Oxford Handbook of Philosophy of Time, Oxford University Press Oxford 2011, pp. XIV-689. (Alberto G. Biuso)

«We are temporal beings» (p. 460), scrive Jenann Ismael all’inizio del suo contributo a questo denso e ricco Oxford Handbook of Philosophy of Time. Non c’è alcun dubbio sul fatto che siamo dispositivi temporali, semantici e desideranti. Tre determinazioni che sono una, come unitaria e molteplice è la struttura della temporalità quale «gewesend-gegenwärtigende Zukunft» (Heidegger, Sein und Zeit, § 65). ... Continua a leggere »