venerdì , 19 aprile 2024
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Archivio della categoria: Recensioni

98. Recensione a: Giorgio Agamben, A che punto siamo? L’epidemia come politica, Quodlibet, Macerata 2020, pp. 112. (Paola Puggioni)

Il libro di Giorgio Agamben A che punto siamo? L’epidemia come politica costituisce una raccolta di tutti gli interventi che il filosofo ha articolato in riferimento all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Nonostante molti di questi interventi siano stati oggetto di discussione e polemica, la raccolta costituisce una preziosa fonte di riflessioni che non può essere ignorata. Il punto focale del ... Continua a leggere »

97. Recensione a: Claudine Tiercelin, Pragmatism and Vagueness. The Venetian Lectures, Mimesis International, s.l. 2019, pp. 86. (Rocco Monti)

Pragmatism and Vagueness non nasce come un testo scritto e pensato in autonomia dall’autrice ma è piuttosto il frutto delle lezioni, raccolte ed edite da Giovanni Tuzet, che Claudine Tiercelin ha tenuto tra il 7 e il 9 marzo del 2018 all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Queste lezioni non sono certo le prime riflessioni dell’autrice sulla vaghezza: già dal 1992 ... Continua a leggere »

96. Recensione a: Federico Vercellone, Simboli della fine, il Mulino, Bologna 2018, pp. 152. (Enza Maria Macaluso)

L’ultimo saggio di Federico Vercellone, edito dal Mulino nel 2018 per la ricchissima collana Icone diretta da Massimo Cacciari, segue da un punto di vista editoriale Il futuro delle immagini pubblicato nel 2017 dalla stessa casa editrice. I due lavori mostrano, pertanto, l’intensificarsi della riflessione del loro autore attorno ai temi dell’immagine, della costruzione dell’immaginario e della determinazione del senso. ... Continua a leggere »

95. Recensione a: Gianluca Bianchi, Lévinas e la difesa dell’interiorità, pref. di Emanuele Felice, Mimesis, Milano-Udine 2019, pp. 148. (Edoardo Poli)

Gianluca Bianchi, nel suo testo Lévinas e la difesa dell’interiorità, tenta, tramite una analisi stringente dell’opera più conosciuta e, forse, sistematica di Levinas – Totalità e Infinito – l’apologia dell’interiorità dell’io. Sebbene Levinas stesso dichiari la sua intenzione di difendere la soggettività, lo fa tuttavia in un modo particolare, ovvero in relazione all’Altro o all’esteriorità, dunque all’idea di Infinito. Bianchi, ... Continua a leggere »

94. Recensione a: Donald Hoffman, L’illusione della realtà. Come l’evoluzione ci inganna sul mondo che vediamo, Bollati Boringhieri, Torino 2020, pp. 330. (Guido Di Muccio)

L’illusione della realtà di Donald Hoffman è un saggio di ontologia scritto da uno scienziato. Niente di nuovo. Ieri come oggi è l’osservazione della realtà a provocare domande. Ieri il filosofo era scienziato (Aristotele per esempio). Oggi gli scienziati sono anche filosofi. Siamo avvezzi agli slanci metafisici della fisica contemporanea, agli scorci da vertigine aperti dalla riflessione sulle implicazioni della ... Continua a leggere »

93. Recensione a: Andrea Staiti, Etica naturalistica e fenomenologia, il Mulino, Bologna 2020, pp. 158. (Bianca Bellini)

Fin dove può spingersi la pretesa scientifica di esaurire la comprensibilità del mondo? Una simile domanda pare già preannunciare un pregiudizio che serpeggia in ambito scientifico tale per cui ogni possibile avvicinamento di tesi filosofiche a tematiche scientifiche viene visto come un’imperdonabile invasione di campo. Le scienze naturali, quali sola e possibile spiegazione del mondo, pervadono la comprensibilità di ogni ... Continua a leggere »

92. Recensione a: Anna M. Nieddu, Vinicio Busacchi (a cura di), Pragmatismo ed ermeneutica. Soggettività, storicità, rappresentazione, Mimesis, Milano-Udine 2019, pp. 264. (Riccardo Cravero)

Un tempo probabilmente ritenuti, soprattutto per motivi geografici più che teorici, quasi mutualmente estranee, le tradizioni filosofiche del pragmatismo americano e della filosofia ermeneutica continentale sono da anni al centro di reti di scambi proficui di idee e concetti. Come i curatori affermano fin dall’introduzione, il libro vuole assolvere principalmente a due compiti. Innanzitutto, a livello storiografico, esso vuole rintracciare ... Continua a leggere »

91. Recensione a: Francesca Nodari, Temporalità e umanità. La diacronia in Emmanuel Levinas, Giuntina, Firenze 2017, pp. 286. (Edoardo Poli)

Il concetto di diacronia è forse uno dei capisaldi dell’intera opera levinassiana, insieme a quelli dell’Altro e del Volto. L’importanza di tale tema viene identificato da Francesca Nodari già nell’Introduzione della sua opera quando afferma che «considerare la diacronia come un qualcosa di accessorio piuttosto che il filo rosso attraverso cui si dipana il pensiero incarnato di Levinas esporrebbe al ... Continua a leggere »

90. Recensione a: Felice Cimatti, La vita estrinseca. Dopo il linguaggio, Orthotes, Napoli-Salerno 2018, pp. 210. (Tommaso Franci)

Perché oggi insistere ancora a cercare di scrivere e per di più, come si dice, creativamente? Anche per affrontare in maniera finalmente ontologica una questione del genere – classica ma tutt’altro che secondaria: dalla cultura all’economia, all’esistenza personale passando per la tecnologia – potremmo affidarci al tentativo di situarsi «dopo il linguaggio» compiuto, al culmine di una coraggiosa carriera né ... Continua a leggere »

89. Recensione a: Hannah Arendt, Socrate, Raffaello Cortina, Milano 2015, pp. 124. (Lavinia Peluso)

Sappiamo che Socrate amava intrattenere conversazioni con i concittadini nell’agorà di Atene, ponendoli ironicamente di fronte a insolite questioni e sollecitandoli a spiegare e giustificare le proprie affermazioni al riguardo. Il filosofo non intendeva insegnare qualcosa ai suoi interlocutori e introiettare in loro una qualche conoscenza dall’esterno, bensì condurli a trovare la verità nascosta in se stessi, portandola alla luce ... Continua a leggere »