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Figure, funzioni e critica della soggettività a partire dalla fenomenologia husserliana

Discipline Filosofiche XXV, 2, 2015

Figure, funzioni e critica della soggettività a partire dalla fenomenologia husserliana.
Volume a cura di Emanuele Mariani

Tra le varie interpretazioni della fenomenologia husserliana, una in particolare sembra godere di un’evidenza incontrastata che l’assimila, senza troppe esitazioni, a una filosofia del soggetto. Eppure, sono numerosi gli aspetti problematici di quest’identificazione a cui corrispondono altrettanti momenti dell’analisi come, ad esempio, il rifiuto dell’«io puro» e la sua conseguente riabilitazione nel passaggio che dalla Ricerche logiche conduce all’esplicitazione trascendentale del metodo. Ulteriori nodi riguardano poi il soggetto ricondotto ora al suo sostrato corporeo, ora inscritto in una dinamica intersoggettiva, ora posto invece a fondamento della trascendenza del mondo.
Queste ed altre trasformazioni hanno coinciso con un «processo alla soggettività» che non ha cessato d’animare fino ad oggi il dibattito d’ordine fenomenologico, dalla critica neokantiana alla revisione esistenziale di Heidegger, da Sartre a Merleau-Ponty, da Ricœur e Levinas fino a Henry e alle più recenti riflessioni di Jean-Luc Marion, senza dimenticare il contribuito di provenienza analitica, incentratosi sul problema «mente-corpo», sull’emergenza della coscienza o sul rapporto tra la «prima» e la «terza persona».
Scopo del presente fascicolo è di gettare luce sull’insieme dei problemi inerenti al tema della «soggettività», sia in Husserl sia in relazione alle grammatiche di pensiero che si sono confrontate con la fenomenologia husserliana. I possibili temi di trattazione includono, in modo non restrittivo, la relazione tra l’«io empirico» e l’«io trascendentale»; il problema della «riflessione» e l’accesso ai vissuti di coscienza; l’ipseità, la volontà; il corpo proprio; la temporalità, la dimensione pragmatica, antropologica e performativa del soggetto. 

Istruzioni per gli autori

I manoscritti non devono superare le 9.000 parole, inclusi l’abstract, la bibliografia e le note.
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Di ogni testo verrà accusata ricevuta. Nella preparazione potrà essere adottato qualunque stile chiaro e coerente, ma in caso di pubblicazione l’autore dovrà inviare una versione finale che rispetti le norme editoriali della rivista (si vedano le norme redazionali). Inviando un manoscritto, l’autore sottintende che il testo non è stato pubblicato in precedenza in nessun’altra sede e che non è oggetto di considerazione da parte di alcuna altra rivista. In caso di pubblicazione, l’autore è tenuto a rinunciare ai diritti a favore dell’Università degli Studi di Bologna. Potrà richiedere alla Direzione della Rivista il diritto di ripubblicare l’articolo. 

Scadenza per l’invio dei manoscritti: 30 aprile 2015.
Notifica di accettazione, accettazione condizionata, rifiuto: 30 giugno 2015.
Scadenza per l’invio della versione finale: 15 settembre 2015.

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